la salvezza è nel mio intestino o nell’altro percorso vicino il respiro

la salvezza è nel mio intestino
o nell’altro percorso vicino il respiro
il primo cibo il secondo aria
l’altro percorso è il cervello
dal passato al futuro i pensieri
poi il percorso di sintesi le ruote di vita
la spirale con al centro il cuore

Alberto Sighele

pb

la salvezza è nel mio intestino o nell’altro percorso vicino il respiro il primo cibo il secondo aria l’altro percorso è il cervello dal passato al futuro i pensieri poi il percorso di sintesi le ruote di vita la spirale con al centro il cuore

il bene è il pene duro che viene a prendersi il futuro
che si vedrà e la danza del ventre lo sa e ci pensa
il presente è oltre la danza del ventre che intanto va
il desiderio irrompente ma distillato nel sapere che
il proprio passato sia stato una scala che a questo
esisto porta e, se non fosse, che ce ne importa
perché noi misuriamo il piacere sul suo avere senso per tutti

il mulino la macina il vortice

il mulino la macina il vortice
il vulcano la digestione la trasformazione
il flusso il fiore la ruota
maschio e femmina dio li creò
e li mescolò
lenta ma dio voleva polenta
che sfami tutti

Alberto Sighele


ogni gesto tratto, posizione, sguardo, pensiero che dica prendimi che io sia tua, e così possa prendere te e tenerti nell’abbraccio del tao, è vero, dello yin e yang del tutto, è vero, dove le y si avvitano e avvinghiano, oltre ogni lutto vinca la vita, è di tutti il mulino la macina il vortice il vulcano la digestione la trasformazione il flusso il fiore la ruota maschio e femmina dio li creò e li mescolò lenta ma dio voleva polenta che sfami tutti

maschio e femmina dio li creò

maschio e femmina dio li creò
poi se ne innamorò e ne fece migliaia
come la ghiaia
ma quelli incominciarono a tirarsi sassi
e dio allora fece la sabbia
fu allora che capii che dovevo intervenire io
ero io dio il mulino la macina

Alberto Sighele

adesso ti porto in quel porto intimo segreto nascosto dove l’incontro di un uomo e una donna è scambio di doni in quella baia dove un cucciolo abbaia alla luna chiama il sole perché è lì che accovacciato al tepore mi vuole la lupa della vita mia madre dove io e tutto capisco sono amore maschio e femmina dio li creò poi se ne innamorò e ne fece migliaia come la ghiaia ma quelli incominciarono a tirarsi sassi e dio allora fece la sabbia fu allora che capii che dovevo intervenire io ero io dio il mulino la macina