ognuno fa la sua strada
e che vada
a noi prendere l’esempio
chiedere quale è il proprio vortice
e poi lasciarlo venire in superficie
e lui ti dice
tutto
Alberto Sighele
ognuno fa la sua strada
e che vada
a noi prendere l’esempio
chiedere quale è il proprio vortice
e poi lasciarlo venire in superficie
e lui ti dice
tutto
Alberto Sighele
simbolo
è assieme
tenere le cose
dare loro senso
ed è dentro e fuori nello stesso momento
come il respiro
se mi dai tempo lo sento
Alberto Sighele
impara dalla rete da accesso a tutti ai belli e ai brutti
e poi nel groviglio ti imbroglia e ti ingarbuglia
ma è vero che era aperta
così la scoperta è il doppio
è come la terra l’acqua il fuoco l’aria lei imita l’etere
e noi nella ricerca di ciò che è bello
saliamo liberi e danzanti fin oltre il cervello
Alberto Sighele
Shiva prima
e Shakti ci scuote
in vita
che è la verità
già
che viene
e chi ha il raggio se la tiene
Alberto Sighele
la rima arriva prima perché è casuale
viene dall’oltre e lo scavalca scavalca l’ego
che controlla tutto, la rima è flusso
noi siamo davanti e dietro alla morte
quello che ci deve interessare
è l’essere sulla soglia, l’essenza della vita
quella voglia di avere tutto
Alberto Sighele
capire quel che abbiamo attorno
e ringraziarne tutto il giorno
e la notte nessuno ti darà le botte
ma fallo fallo fallo
quel che viene dal profondo
finirà coll’essere tondo
allora è buono
Alberto Sighele
le margheritine spudoratamente aperte al sole
si chiudono modeste la notte
non è bene o male è l’alternanza
sono belle così se le penso raccolte nell’oscurità
sono belle cosà col cuore nudo al sole
è il due il ritmo binario la musica del cuore da capire
basta solo assorbire quel che abbiamo attorno
Alberto Sighele
capire quel che abbiamo attorno
e ringraziarne tutto il giorno
e la notte nessuno ti darà le botte
ma fallo fallo fallo
quel che viene dal profondo
finirà coll’essere tondo
allora è buono
Alberto Sighele
nessuno ha diritto di farmi andare in fretta
io non sono una affettatrice nessuno lo dice
che devo tagliare il melone con la scimitarra
potrebbe intimorire il mondo che è anche tondo
e allora decido io se corro vado a piedi in macchina
in moto in treno o in bicicletta senza fretta
a meno non sia infilarti il muso in mezzo al seno
Alberto Sighele
a me piace svegliare la casa col fuoco in cantina
presto la mattina col caffè da portare a te
con la fiamma col fumo che sale dal camino
dalle fondamenta che si senta
che c’è vita nella casa e così accada
che la kundalini depositata in noi da bambini
la curva in noi, la madre, l’amante salga
Alberto Sighele
come la palma si spalma sul cielo la calma ti porta è vero al tuo scopo
la felicità sta nel silenzio e la parola venga quando l’ascolto la sostenga
che il vuoto sia il modo con cui io invoco la pienezza del tuo seno
hai capito almeno
che la goccia alla fine trabocca?
e la bocca solo sboccia quando sa che sarà un bacio
e poi, se vuoi, un fiume di parole o sussurri d’amore e nient’altro
Alberto Sighele