Lei, alleata agli imperi di ieri

Lei, alleata agli imperi di ieri, volta bandiera.
Vuol togliere un paio di denti al vecchio
Cecco Beppe, quasi morto. Ma la schiera
di eroi di cui racconto, sul profilo di monte,

difende la terra, sulla cresta, barriera tra il fuoco
della Strafexpedition nell’arsa Vallarsa
e la verde valle dell’Adige verso Verona,
dalla torta, alla cresta, alla schiena del Zugna.

Termopili

Prologo
(recitato da narratore e narratrice che si intersecano e accavallano sulle parole, frammenti di frase più significativi o scioccanti o foneticamente, emotivamente rilevanti, …dilatando il tempo di assorbimento del testo da parte del pubblico, pur mantenendo il ritmo concitato se necessario – con timbro e volume o tono diverso tra le due voci)

Termopili d’Italia è Passo Buole.
Immobili, i nostri eroi, stanno nella battaglia
a guardarci negli occhi un secolo dopo:
se abbiamo capito, che la patria è l’Europa

l’Ossario

Non c’era l’Ossario, edificio bianco e rotondo,
non c’era il calvario, non c’era la morte
in croce, c’era solo la predicazione, (non
la Strafexpedition), che siamo tutti fratelli,
(la vendetta, pensata prima, i forti costruiti
di vedetta) e la mancanza di fede.

Ma quelli volevano tenersi l’Impero.
Konrad, il militare, si millantava più vero
del vecchio baffo, ormai floscio, moribondo.
In fondo alla crisi i duri credono di tenere
il ballo e se gli dai spazio, è lo strazio di tutti,
il collasso – il generale, sì – crollo.