mostra: sale e scende le scale del sè

mostra di Pittura Fonetica di Alberto Sighele:
“sale e scende le scale del sè”
presentazione di Alessandro Franceschini

Giovedì 20 dicembre ore 18  2018  Biblioteca civica Tartarotti di Rovereto
sala multimediale

 

quadri sul pianerottolo che scende in biblioteca

la prima parola

la prima parola è la politica, quella che ci tiene assieme, e la dichiarazione d’amore, l’attrazione tra uomo e donna, il primo spettacolo. Le manifestazioni ucraine per la difesa dell’orientamento pro-europeo si mescolano al nostro spettacolo italiano di San Remo

 

2016
la mia anima si infila alla canna sono uscito sul davanti coi proiettili il Carletti ha ragione questo è amore questo è un tunnel che mi porta alla luce

la a di anima sulla faccia del capellano militare Annibale Carletti che oltre a fare il bravo prete che predica l’amore per il nemico in mancanza di ufficiali, già morti, guida i soldati al combattimento

totò parla all’umanità in fondo al pozzo

intervento su un quadro di Xante Battaglia    la napolitaneità che diventa invito all’interiorità

2014
spinge finché tu fiorisca e rincorrendo te io riesca a trovare me stesso

il rapporto come specchio per la ricerca di se stessi

2014
la realtà è uno specchio vede l’occhio del tuo io tuo di d

nella saletta multimediale nel sottosuolo della biblioteca le seguenti 31 opere:

“Sale e scende le scale del sè” perché l’arte deve, per questo artista, invitare il pubblico allo stesso percorso affascinante che ha e sta realizzando lui nella ricerca del senso della vita: l’entrare in sè e trovare nel sè le risorse per incontrare, comprendere e trasformare l’ambiente a sè esterno, il mondo, l’universo. La biblioteca roveretana è una metafora del processo: entri nel tuo sottosuolo, scendi, ti raccogli, entri nel libro e vi scopri il senso della tua vita, il percorso che tu devi fare e come tu, in realtà , sia, la tua coscienza, il centro creatore dell’universo. la tua coscienza è l’appartenenza alla divinità creativa. Poi risali nella città, nel mondo e sei migliore tu ed è migliore l’universo. Perché la tua coscienza e l’universo siete, siamo, uno.        Alberto Sighele

 

2014
eccoti qua di ritorno nell’utero della tua valle nelle pieghe della pelle al paese, senza madre né chiesa né casa gli alberi gli unici amici le radici e le foglie il tuo cibo i fili d’erba l’unica fede

tratto dal testo teatrale che parla di un soldato che non vuole tornare al fronte

 

2003
ali di farfalla le ciglia della mia mente battono freneticamente spazzolano l’aria che io ti possa vedere le antenne del mio desiderio poi si contorcono si allungano assaggiando lo spazio tra di noi

 

nel blu sei tu

su un quadro di Xante Battaglia della madre arcaica

 

2014
non vogliamo un fiore nell’elmetto al fiore dal vaso da notte la domanda attuale cruciale da capire chiediamo al mondo l’illuminazione chi è il fiore e chi è lo stronzo un clistere al potere aiutiamolo a spingere

la lotta al potere come sforzo per superare la stitichezza       la vita come flusso che non accetta blocchi

2010
la vita è un albero forte con rami e frutti ma discernere tra il bene ed il male è quello che ci si deve aspettare da tutti la Cattedrale d’Otranto

da una poesia sul mosaico della cattedrale d’Otranto

2010
ci arriva dalla deriva del tempo quest’altra meraviglia l’albero mosaico della vita eccolo disteso lungo il pavimento alzarsi per tutta la lunghezza della navata fin sotto l’altare del cielo
hai mai pensato anche solo un istante come donna ed amante di vestirti di me come uno scialle una serata di gala attorno alle spalle signore elegante?
tu dici che sono matto è come sono fatto pazzo di te, mio amore, ti ho dove cresce il cuore molto prima molto sotto molto più profondo di come crede il mondo adesso vado ma sono sempre qui in attesa di un tuo sì

l’amore è   oltre lo spazio e il tempo       è la realtà fondante l’esistenza

2016
sul profilo del monte difende la terra sulla cresta barriera tra il fuoco della Strafexpedition nell’arsa Vallarsa e la verde valle dell’Adige verso Verona dalla torta alla cresta alla schiena dello Zugna

dall’opera sulla battaglia di Passo Buole

coscienza cuore conforto coraggio

lo stesso suono       che accoglie e conforta

la campanula ulula alla luce che la bellezza c’è

 

2018
il piccolo Putin si raddoppia in puttana del potere non pensa ai poveri

groviglio di pppp

 

2014
forse noi dobbiamo dire addio alle armi no alla guerra ricostruire la terra dal disarmo unilaterale

il dono del disarmo nella d

il mare è nudo nell’onda i seni dicono vieni l’amore vi risponde e vi si abbandona

la n è l’Eden

se il braccio di bronzo del tiranno alzato al cielo cade in avanti e si pianta nella polvere perché il cannone del tiranno petrolifero finanziario invade la regione e a sua volta puntella il cielo in saluto acuto imperiale tanto vale dirglielo in faccia …

la t come tiranno e cannone

2016
il passo Buole rimarrà lì dove il bue d’Italia vuole il suo giogo vi ha dato sangue più abbondante di loro

la b di Buole si raddoppia nell’abbondanza del sangue versato

con tre cammelli e tre re
è innocente la stella d’oriente
e il presepe – al sè – è proprio il tuo corpo

il sè è la divinità in noi

2018
trittico padre figlio e spirito santo quanto è bella la vita

 

 

2014
la giustizia è una festa

che la st stia in piedi nella festa della giustizia

chi cerca trova nel cesto interiore l’uovo

la o è l’uovo

2014
sulla situazione nel nostro paese, l’Ucraina siamo due insegnanti ucraine di lingua russa
io non peso le tue virtù e i tuoi difetti non per tortuoso percorso di ragione ti amo amore ma di intuitiva passione solo misuro quanto vicina ti metti lo stesso colpo d’occhio sulla guerra non salgo nessuna delle due barricate solo registro quante armi hanno legittimate e quanto sangue poi cola per terra ma quando percorro una ad una le tue virtù scopro motivo di gioia già nel tuo pensiero come quando analizzo il quadro storico intero ogni ragione conclude con la guerra un tabù
la tua attesa diventa il mio battito mi suona sullo stomaco

anche il corpo ha un percorso dalla pelle al dentro

tutto aspetta te

 

2018
i dittatori sono così attaccati inchiodati al trono che sentiranno i chiodi nel culo anche quando non ce lo avranno più
2018
la verità già ci fa liberi
nata a Sloviansk sono Rosa sono russa sono Yurchenko ucraina sono Rosa sono russa sono Yurchenko sono ucraina
propaganda che dice di proteggermi? Da chi?

 

2014
siamo un solo corpo la solitudine di Israele che allatta Hamas lontano dal mondo

 

2018
una torre che potesse toccare il cielo e stenta a dire una sola parola

 

stretta di mani al collo della Siria al collo dell’Italia 2018