Ani Martikyan

incontrata alla mostra della Corniceria S. Maria nel marzo del 2018

con i seguenti quadri cui Alberto ha scritto una poesia

la sposa amorosa

nell’ultimo vortice del crepuscolo
sono ancora in ascolto
del canto dei fiori
dell’ardore sulle labbra
dell’estasi negli occhi
che dal perno del corpo mio
mi tocchi il ruolo che da me
e dal cielo fuso con me
si espanda
profumo di petali

la vita dell’anima

l’annuncio dal cielo
è che senza velo
la vita è bella
fiore
mattonella
tassello del tutto
buona novella

esperienza della passione

quanto è sciocco, l’amore mio,
se mi benda gli occhi
sospende la tenda in un fiocco…
– e ancora non mi tocchi?

la virtù

se mi vesti di luce
potresti
essere chi mi conduce
ai tuoi pascoli

il sole del giorno

se mi ami
prendi il sole con le mani
a questa prova d’amore
mi denudo il cuore

la danza di Sharazad

 se mi dai la tua grazia
cavalco la luna
come chi doma
un giumento
cavalcheremo il firmamento

la tentazione

 

il collo del cigno
è un gancio al cielo
ma prima scandaglio
alle alghe
il cigno dice
siamo ali e radice

madre dell’universo

 

la tessitrice della notte

 sì, è presa per il collo ed il braccio
se la regina è farfalla
si alza la notte alla luna
ed è libera lei e ciascuna
è la fortuna sua e del suo popolo
-so quel che dico e che faccio –

madre dell’universo

che ti entri nel cervello il concetto
che il mondo è un seno che allatta
-o tanto vale che la terra sia piatta-
vedi come è bello abbandonarsi
alla sfera
come l’unica cosa vera ?

 

la nascita dei desideri

come una pala di mulino
si alza la conchiglia fino
al cielo
ci svela che tutto
dal fiore al frutto
ritorna nella pioggia
è sull’acqua che si appoggia
la terra oh,vita

il cordone ombelicale
è suono di una lira
dono
che ci ispira
il filo d’oro
la vita da me a te a loro

 

 

opere di Ani Martikyan (conosciuta da Alberto Sighele alla Corniceria S. Maria di Rovereto nel marzo del 2018) con poesie di Alberto
titoli dei dipinti e poi poesie di Alberto senza aver saputo dei titoli
Alberto Sighele per Ani Martikyan
che ti entri nel cervello il concetto
che il mondo è un seno che allatta
-o tanto vale che la terra sia piatta-
vedi come è bello abbandonarsi
alla sfera
come l’unica cosa vera ?

se mi ami
prendi il sole con le mani
a questa prova d’amore
mi denudo il cuore

il collo del cigno
è un gancio al cielo
ma prima scandaglio
alle alghe
il cigno dice
siamo ali e radice

se mi dai la tua grazia
cavalco la luna
come chi doma
un giumento
cavalcheremo il firmamento

se mi vesti di luce
potresti
essere chi mi conduce
ai tuoi pascoli

il cordone ombelicale
è suono di una lira
dono
che ci ispira
il filo d’oro
la vita da me a te a loro

come una pala di mulino
si alza la conchiglia fino
al cielo
ci svela che tutto
dal fiore al frutto
ritorna nella pioggia
è sull’acqua che si appoggia
la terra oh,vita