la forma del concetto (c’è sempre un corpo) – mostra di pittura fonetica di Alberto Sighele

mostre pronte

Ogni opera potrebbe essere riassunta con una idea, una parola astratta apparentemente. Una forma che però rimanda a cose concrete. Siamo così presi dalla concretezza e apparente opacità delle cose che non ne veniamo il significato, il senso. L’artista ti apre gli occhi a vedere dentro ogni cosa una idea che ti serve a fare più tuo il mondo, l’ambiente in cui ti trovi, a trasformarlo a tuo favore in soddisfazione dei tuoi bisogni primari e fondamentali. E ti accorgi che è una danza in cui i tuoi bisogni sono quelli degli altri, ecco appunto come nasce, ad esempio, l’idea di unità. Solo l’immagine dell’acqua ti disseta e ti accorgi che l’acqua è un potente simbolo. Di cosa? Ognuno vi darà una risposta e vedrete quanto sono simili, comprensibili, abbiano un senso universale. Tutto è metafora cioè ponte che porta ad un’altra sponda. I concetti sono parole, ponti, metafore, porte, autostrade. Capiamo così come possa essere suggestiva la Via Lattea, perché è via, strada, fiume, movimento e latte, nutrimento, conforto materno.
Come ogni cosa concreta un sasso, un filo d’erba, una casa possano diventare un concetto: il sasso, un centro, un punto d’appoggio, un pericolo se in caduta libera… guscio è casa, protezione, tempo necessario alla crescita …. Dove lo metto il concetto? L’idea? Come una lampada in mezzo, non sotto al tavolo, perché la pensiamo come una lampadina, una volta come una candela, luce. Qualsiasi arte è concettuale arriva alla coscienza anche con una idea astratta ma concretissima, è un fulmine. Unisce il cielo alla terra. Noi a tutti. Tutto è immanente e trascendente contemporaneamente. Torniamo all’unità. Che è la prima idea.
Le opere successive ci aiutano in questo percorso.

Alberto Sighele

nb le seguenti sono solo esempi di opere che potrebbero sostanziare il discorso sopra

l’onda trascende io salgo lei scende
ringrazio la ruvida ruota
se fermi i pensieri e ascolti emergono i segnali nascosti l’armonia
se incontri il vetro non tornare indietro interrogati
noi siamo l’albero la foglia la radice il ramo che ti amo
vortice vivo
vicino a te la mia vena diventa un fiume in piena
porti prigione porte per chi chi è il più forte
c’è il dentro e il fuori e il via vai della vita io e gli altri
sangue respiro
il mediterraneo è un’onda umanità sull’una e l’altra sponda
io te e il tre è già il raggio e la ruota
essere se stessi adesso
un due tre io te e quello che ci avvolge
pieghi la testa in un inchino scalino per scalino alzati dalla tempesta
sei tu la lampada e il rifugio a te stesso
la natura sei tu
beauty is beyond
alla ruota della realtà il saggio sa come esserne raggio
il perno è interno
dall’alba al tramonto l’albero è pronto
la foglia è la soglia alla luce
sans-papier siamo sempre in libera arrampicata
io te e il tre è il tutto
sulla linea tra l’ombra e la luce ci abbracciamo e diciamo tutto quello che abbiamo diamo
se è vita è infinita
ti appoggi
il mare è un’onda che mi sostiene
e vuole che da dentro me io risponda al mio male col bene
il tu torna
una natica l’altra natica e l’onda è l’uno
il dono del desiderio
l’universo va verso il suo senso il mio io perno eterno del tutto e tu anche specchio dell’occhio del sè

 

comperare e vendere schiavi pubblicità

 

l’unica roccia che ho quella goccia di coscienza