il seme insiste
la morte non esiste
è l’uno che si moltiplica
la spiga che diventa una riga di spighe
il seme è una gemma che brilla
uno
che diventa mille
Alberto Sighele
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the river runs and always remains it has two sides to it
the river
runs
and always remains
it has two sides to it
the two sides of a leaf
is my belief
don’t forget
Alberto Sighele
andare nell’orto è andare incontro a Gesù risorto
andare nell’orto
è andare incontro a Gesù risorto
io sarò sempre con voi
resta leggero e assorto
e lo vedi esalare dai fiori
prendere la curva dei frutti per tutti
nel verde che prende tutti i colori in autunno
Alberto Sighele
il potere delle parole è una clava ti distende ma se è palpito di petali pretende d’essere chiave della porta al paradiso
il potere delle parole
è una clava
ti distende
ma se è palpito di petali
pretende
d’essere chiave
della porta al paradiso
Alberto Sighele
molti fiori hanno sei petali e tu chi sei? per cosa palpiti? se sei bellezza agli occhi purezza nel tuo perno tocchi l’eterno
molti fiori hanno sei petali
e tu chi sei?
per cosa palpiti?
se sei bellezza agli occhi
purezza nel tuo perno
lo sai
tocchi l’eterno
Alberto Sighele
esisto sento posso amo ascolto vedo e sono dono
esisto
sento
posso
amo
ascolto
vedo
e sono dono
Alberto Sighele
metto le mani a nido in grembo in meditazione e sfido l’attesa si alza la corda tesa dalla coda al cuore al cranio cui impicco l’ego e spiego che mi conficco in petali e palpiti al sé
metto le mani a nido in grembo
in meditazione
e sfido l’attesa
si alza la corda tesa
dalla coda al cuore al cranio
cui impicco l’ego e spiego che
mi conficco in petali e palpiti al sé
Alberto Sighele
precipito nella meditazione come in un gorgo e mi lascio andare al silenzio alla fiducia in cui risorgo
precipito
nella meditazione
come in un gorgo
e mi lascio andare
al silenzio
alla fiducia
in cui risorgo
Alberto Sighele
esisto perché ti sento e posso toccarti e vederti nel gorgo dell’anima e starci
esisto
perché ti sento
e posso
toccarti
e vederti
nel gorgo dell’anima
e starci
Alberto Sighele
mi succhiavo il dito poi il tuo capezzolo come latte materno ora il mio viaggio è interno
mi succhiavo il dito
poi il tuo capezzolo
come latte materno
ora il mio viaggio è interno
mi tocco il pollice con l’indice
appoggiandomi al ginocchio
e sono nell’occhio interiore del cuore
Alberto Sighele